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Protettore di viandanti, migranti… 1

Protettore di viandanti, migranti…

…e sportivi

Magari le coincidenze non esistono, ma non possiamo fare a meno di dubitarne. Perché proprio quest’anno, in cui le nazionali di pattinaggio su ruote tornano a disputarsi a Scanno, il nostro S. Cristoforo riprende vita.

L’affresco decora la facciata della chiesa della Madonna del Carmine da tempi immemori, stagioni ed intemperie tutt’altro che clementi lo avevano reso pressoché indistinguibile, fino a pochi mesi fa. Un restauro lungo e minuzioso lo ha riportato allo splendore originario restituendogli, a nostro avviso, tutto il suo potere taumaturgico e di suggestione.

“Quel” S. Cristoforo per Scanno è importante.

A prescindere dal culto e dalla storia di questo gigante, qui si è sempre pensato principalmente come protettore di tutti coloro che affidavano la propria vita ad un qualche tipo di fortuna. Si affidavano a lui i viandanti, ma soprattutto i migranti, quelli che partivano sperando di poter un giorno tornare con la speranza di una vita migliore, più solida, più sicura. I padri partivano alla ricerca di fortuna, e S. Cristoforo rimaneva a vegliare le famiglie ed a ricordare loro che scopo avesse il sacrificio della lontananza.
Tra le nostre montagne la figura di S. Cristoforo quasi si fonde con un’ipotetica “dea bendata” che infonde sicurezza nei viaggiatori, nei viandanti, nei musicisti da strada, in chi è lontano da casa e, non chiedeteci perché…, negli sportivi!

Se è vero che, come narra la leggenda, rivolgere uno sguardo all’affresco porta fortuna ed allunga la vita, saranno in tanti a dargli un’occhiata nei prossimi giorni.
Per “fortuna” gli hanno anche rinfrescato il make up!

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